C’erano una volta i blog - una storia nostalgica e qualche trucco per chi è appena arrivato.

Benvenute creature in quello che potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di post sulla nostalgia per il web che fu. 

Prima di immergervi nella mia labirintica narrazione ecco cosa troverete in breve: internet pre-social, cosa erano i blog, perché un blog oggi, quali vantaggi hanno, come raccogliere gli aggiornamenti di diversi blog in un unico posto.

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Chi è relativamente giovane forse non ha presente quanto sia cambiato il web negli ultimi dieci anni. L’avvento dei social media e la centralizzazione dei contenuti su due/tre grandi piattaforme non è sempre stato lo standard. Google era solo un motore di ricerca (un buon motore di ricerca, tra l’altro). Instagram era solo un posto dove pubblicare le proprie foto. Facebook era solo un posto dove aggiornare sulla propria vita amici e conoscenti. I video li trovavi solo su YouTube. La cosa più importante: eri tu che andavi a cercarti la roba che ti interessava, non esistevano sistemi che ti scodellavano la pappa pronta in una pagina “Per te”.

Chi stava online nei primi anni duemila aveva molte più opzioni: MySpace, dove seguire artisti musicali; i forum, dove si ritrovavano grandi comunità che giravano intorno a una passione comune; i blog.

I blog (contrazione di web-log) sono pagine personali che funzionano un po’ come un diario. Sono gratis in quanto ospitati su una piattaforma dedicata. Ogni articolo è corredato da data e ora e i post più recenti stanno in cima. Puoi usare categorie (tag) per dividere i post per aree tematiche. Una cosa figa: ogni post ha un link univoco (e stabile) che puoi spacciare ovunque. E i contenuti sono ricercabili quindi non perdi nulla in giro come succede con i social.

Ma perché un blog oggi?

Se siete qui è perché vi piace leggere e forse vi piace pure scrivere. Lo sapete da dove viene la MIA passione di scrivere? Dal mio primo blog.

Uno screenshot del mio primissimo blog preso dall'internet archive
Uno screenshot del mio primissimo blog preso dall'internet archive

Un blog è una macchina fantastica per la creatività, ma anche per creare l’abitudine di scrivere ogni giorno, per affinare quei meccanismi (scrivi, ti viene un dubbio, fai una ricerca, chiarisci il dubbio, continui a scrivere e via così) che servono anche a chi scrive storie vere (e non sterili elucubrazioni come queste mie).

Inoltre, è uno spazio relativamente libero. Puoi scriverci fondamentalmente quello che vuoi.

Oggi le piattaforme principali per il blogging sono Blogger e Wordpress, ma rispetto al passato hanno moltissime limitazioni (oppure semplicemente non ci vengono più investite energie e risorse). E non dimentichiamoci di Tumblr, che nonostante tutto resta una piattaforma di microblogging.

Alternative oggi molto gettonate sono Medium (non personalizzabile ma credo tu ci possa scrivere quello che vuoi e i tuoi scritti vengono promossi sulla piattaforma) e Substack che però è più una newsletter che un blog e ha un problema di infestazione da parte di gruppi di estrema destra.

Un’ulteriore alternativa è un sito personale, che però richiede almeno l’investimento nel dominio e l’hosting. Ma una volta che hai quelli hai anche una casa tutta tua nel web, con cui puoi fare quello che vuoi senza nessuno che possa dirti un cavolo.

Ok, ma se a me piace leggerli, i blog?

Come si faceva una volta a leggere tutti i blog che ti piacevano? Certo, i singoli provider hanno strumenti interni che permettono di iscriversi a tutti i blog di quella piattaforma. Ma se vuoi seguire blog ospitati su diversi siti? In quel caso si usano i feed RSS.

RSS sta per Really Simple Syndication (non è vero, ma facciamo finta) ed è un formato di distribuzione dei contenuti web. Ogni blog e sito ne ha uno (anche oggi, incredibile!). Esistono programmi (app o siti) che possono raccogliere questi contenuti, in modo che tutti gli aggiornamenti dei propri blog e siti preferiti restino in un posto solo. Comodo, vero?

Il mio RSS feed preferito una volta era Google Reader. Poi l’hanno eliminato (maledetti). Oggi io uso Feedly, che al netto delle limitazioni, è quello che ti dà di più. Basta fare un account e aggiungere gli URL dei blog e dei siti che ti interessano e voilà: non ti perdi nemmeno un articolo.

4 commenti:

  1. post molto interessante! sai come la penso sui blog, spero che tornino ad avere l'importanza che avevano un tempo, soprattutto per arginare lo strapotere dei social e il modo in cui manipolano gli spazi virtuali. oltretutto, mi sembra che finita l'epoca d'oro dei blog e dei forum, è iniziata quella in cui più che parlare di qualcosa per passione e per incontrare altr* appassionat* con cui creare degli spazi di confronto e condivisione, ci si concentra sul profitto (oltre che su una visione egocentrica per cui l'argomento x su cui baso la mia pagina è in realtà la scusa perché la gente guardi e ammiri me).

    aspetto altri post su questo tema!

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    1. Be' è ovvio che i social abbiano modificato profondamento il modo in cui le persone interagiscono tra loro e comunicano le loro passioni. Credo anche le che "nuove" generazioni, che si sono perse tutta una fetta di "comunicare online come si fa" ma che si stanno stufando dell'ambiente tossico dei social, potrebbero voler riscoprire questi vecchi medium.

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  2. Riportiamo in auge blog e forum, please 🥹

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    1. Io, nel mio piccolo, sto cercando di fare il mio. Ma sono fiduciosa che i giovani troveranno il loro percorso per uno stare online più sano.

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