Recensione: Oscuri Talenti di J.M. Miro

Charlie e Marlowe non potrebbero essere più diversi. Eppure, quando si incontrano in un appartamento nella fumosa Londra del 1882, legano subito. Ma il loro non è un incontro fortuito. Quell’appartamento di Londra è il posto dove vengono portati i Talenti, bambini dotati di strani poteri, prima di terminare il loro viaggio al Cairndale Institute, una scuola interamente dedicata a loro.

Ho finito ieri di leggere questo bel tomo (sono quasi 600 pagine) e ammetto di non capire l’hype che ci fluttuava intorno. Ma si sa che sono una vecchia ciabatta brontolona. Partiamo dalle cose che mi sono piaciute: le descrizioni. Ragazz*, le descrizioni di questo libro sono una cosa meravigliosa. Ti immergono in questo ambiente fumoso, denso di nebbia, pieno di fango e puzze orrende e tu sei felice, perché riesci a immaginarti tutto come se fossi al cinema. Mi è piaciuto molto anche il rapporto tra Charlie e Marlowe, forse l’unica relazione in cui l’autore ci ha messo un po’ di sentimento. E poi devo dire che Alice Quicke e Brynt sono personaggi veramente belli. Due donnoni potenti che non devono mai chiedere scusa, ma che si prendono cura di chi hanno intorno senza farsi un problema che sia uno.

Quella che invece non mi è piaciuta granché è la storia in sé. O forse è solo perché il romanzo è fottutamente lungo e si perde in giro in più punti. I personaggi dalla moralità grigia, per i quali si è gridato al miracolo, mi sono sembrati piatti e poco appassionanti. Forse perché ho trovato scarse le motivazioni delle loro azioni, o forse perché ero stanca e volevo solo finire il libro.

Recensione: Non muoiono le api di Natalia Guerrieri

Il libro parla di Andrea, una bambina che vive un’infanzia tranquilla insieme ai suoi genitori e a sua nonna. Siamo in un futuro prossimo e la vita è bella, gli appartamenti comodi e Nuvola fornisce tutti i servizi che una famiglia come quella di Andrea necessita. Finché Nuvola non smette di funzionare, un fatto che stravolge gli equilibri di tutta la città. Andrea e sua nonna ora dovranno cavarsela da sole.

Ormai sono passate diverse settimane da quando ho finito questo romanzo ma è stato un libro che mi ha riappacificato con l* autor* esordienti. Capace di immergerti nel suo mondo dopo pochissime pagine, Guerrieri dipinge una società tanto felice quanto ipocrita, cosa che salterà all’occhio in modo prepotente nel momento in cui gli abitanti dovranno cominciare a cavarsela da soli. Consigliato agli appassionati di Solarpunk e agli attivisti di Ultima Generazione.


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