Recensione: Streghe in eterno di Alix E. Harrow

New Salem, 1893.

Juniper, Agnes e Beatrice sono tre sorelle che si rincontrano dopo anni di lontananza. Il mondo che abitano è una società puritana, dove la magia delle streghe, una volta praticata apertamente, è ridotta a piccole filastrocche per bambini. Le tre sorelle, mettendo da parte antichi rancori, scoprono che l’antica e potente magia del passato si nasconde ancora in piena vista. Che sia questa la soluzione ai soprusi che le donne soffrono ogni giorno?

Il romanzo di maggio del gruppo di lettura di Angela Bernardoni è stato un piacevole svago, dopo quel pozzo di disperazione che è stato Vardø. Una lettura scorrevole e divertente, ma non per questo superficiale. I temi che la Harrow affronta sono tanti: il colonialismo culturale, la lotta di classe, i diritti dei lavoratori, la solidarietà femminile che supera tutte le barriere. È facile affezionarsi ai personaggi e divertente leggere come l’autrice riesce a sovvertire più di uno stereotipo. Consigliatissimo.


Recensione: I Figli del Tempo di Adrian Tchaikovsky

Quando l’equipaggio chiave della nave-arca Gilgamesh, dopo aver lasciato una Terra morente duemila anni prima, vede quel verde e rigoglioso pianeta, resta senza parole. Ma lo stupore dura poco. Da un satellite in rotazione intorno al pianeta infatti, gli viene intimato di girare i tacchi e andarsene, in quanto quel pianeta è un esperimento e non vi può interferire nessuno. Ma come ben sapete, l’umano è un essere tignoso e la Gilgamesh non ha nessuna intenzione di sprecare quell’occasione.

Questo romanzo ha tutto: navi spaziali, culture aliene, intelligenze artificiali un po’ fuori controllo. Analizza con precisione chirurgica gli errori fatti in passato e i motivi per i quali probabilmente verranno commessi anche in futuro. Ma mostra anche un nuovo tipo di società, sospinto da valori diversi dalla sola conquista di nuovi territori.

Finito pochi giorni fa, è forse il miglior romanzo di fantascienza che ho letto negli ultimi anni (ma non ho ancora letto The Expanse, quindi non venitemi a fare le pulci). Il talento di questo scrittore, di formazione zoologo e psicologo, è quello di metterti nelle scarpe della cultura aliena protagonista del libro, facendoti stare pure comod*. Ho traballato sul finale convinta che finisse malissimo, invece Tchaikowsky ha trovato la soluzione più soddisfacente possibile. Se non l’avete ancora fatto, correte a leggerlo.


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