Recensione: Exit Reality di Valentina Tanni

Quello che mi tiene connessa, ancora oggi - il vero nucleo della mia dipendenza da internet - è il piacere di sentire questo brulicare del mondo, di percepire la presenza degli altri, di lasciarmi sorprendere dalla complessità dei comportamenti, delle parole, dei suoni e delle immagini che ogni minuto si riversano in rete.

Uno dei saggi più interessanti che ho letto negli ultimi mesi. Exit Reality di Valentina Tanni, uscito nel 2023 per Nero Editions è prima di tutto un'analisi documentata dell'evoluzione delle correnti estetiche e culturali scaturite da internet negli ultimi due decenni. Ma dopo poche pagine ci si accorge che il libro contiene anche materiale che fa riflettere profondamente sul concetto di comunità.

Ecco come lo presenta l'editore: Exit reality è il primo tentativo di mappare un mondo che, intriso di spiazzanti qualità allucinatorie, ci appare come un pianeta parallelo emerso dalle galassie del codicespazio.

Attraverso i diversi capitoli, l'autrice analizza tutte le sottoculture che si sono sviluppate online: dalla vaporwave al dreamcore fino alle backrooms, quintessenza degli spazi liminali.

Viene analizzato il concetto di lore, viene sviscerato il fenomeno delle fanfiction e dei creepypasta e si cerca di capire cosa trovano così tanti giovani in certe aesthetics (o vibes) come la dark academia o il cottagecore. La narrazione è spesso punteggiata da immagini e commenti trovati online e il saggio è pieno di riferimenti a pezzi musicali da ascoltare o video da guardare. 

La velocità e il sovraffollamento dell'ecosistema informativo, insomma, non generano una maggiore conoscenza del mondo esterno; al contrario, innescano un movimento vertiginoso che punta verso l'interiorità.

Leggendo, sono rimasta stupita da quanto mi sono ritrovata nelle parole dell'autrice quando parla del suo peregrinare per il web e il trovare sempre nuove e interessanti cose da studiare. Il web è casa mia da quasi due decenni e pur non facendo parte della prima onda, è un posto che mi ha plasmata e formata (nel bene e nel male). Ma mi ha fatto anche scoprire cose nuove come la musica vaporvawe e hyperpop, da cui ora sono completamente ossessionata. 

Non mancano ragionamenti su cosa, nel concreto, porti queste comunità insieme. Cosa porta migliaia e migliaia di persone a creare media di estetica doomcore:
In molti di questi video la questione implicita, mai nominata ma ben individuabile, è l'incombere della tragedia, l'approssimarsi della fine. L'apocalisse si sta avvicinando; quello che possiamo fare è sentirci vicini, condividere sentimenti. 

Questo libro per me è stato un po' un viaggio nel tempo, con finestre che davano su giardini di cui non conoscevo l'esistenza

Un saggio che ogni appassionato di comunità virtuali dovrebbe leggere.

Recensione: Streghe all'Opera di Terry Pratchett

Premettiamo una cosa: parlare di recensione è eccessivo. Le mie sono impressioni. Parlo delle sensazioni che mi ha lasciato un libro. Parlo di quello che mi ha colpito, di quello che mi è piaciuto e di quello che invece mi ha lasciato indifferente o, peggio, che mi ha fatto storcere il naso. E questo si applica a tutti gli articoli di questo malaugurato blog.

Ok, ora passiamo a Streghe all’Opera di Terry Pratchett uscito nell’Anno Domini 2023 per i tipi di Salani. E qui parte la solita polemichetta: il libro è uscito nel 1995. In Italia non è ancora stata tradotta l’opera omnia di Pratchett. I diritti sono di Salani che ne fa uscire uno ogni boh, cinque anni? Ci sono intere serie che sono ad oggi monche in lingua italiana (il ciclo delle Guardie, quello di Scuotivento, quello di Tiffany Aching, per non parlare dell’intero ciclo di Moist von Lipwig) per colpa di Salani che pensa solo a riproporre l’ennesima edizione da collezionista di Harry Potter. E le copertine prese dalle foto stock di Adobe? Ne possiamo parlare?

Bon basta.

Pratchett si è sempre divertito a prendere scenari conosciuti e trasporli nel Mondo Disco: è successo con l’antico Egitto con Maledette Piramidi, con Hollywood in Stelle Cadenti e con Babbo Natale in Hogfather (uscito stranamente anche questo nel 2023).

In questo caso il romanzo è ambientato nel mondo eccentrico dell’Opera.

Agnes Nitt è una ragazza in cerca della sua identità che se ne va dal paesello di Lancre per recarsi nella grande Ankh-Morpork per provare a sfondare nello spettacolo. Alle sue calcagna avrà Nonna Weatherwax e Tata Ogg, anziane streghe rimaste a corto del terzo elemento. Perché si sa: “Tre streghe facevano una congrega. Due streghe facevano solo chiasso.”

Ad Ankh-Morpork il fulcro della narrazione è il Teatro dell’Opera, all’interno del quale una strana fauna cerca di portare a casa la pagnotta senza troppi incidenti. “Lo spettacolo deve continuare” è il loro motto, anche quando cominciano a piovere (letteralmente) cadaveri. Che il colpevole sia il misterioso Fantasma che infesta il Teatro dalla notte dei tempi?

Il romanzo fa parte della serie dedicata alle streghe (per y nerd: è il 18esimo romanzo dei 41 ambientati nel Mondo Disco, il sesto del ciclo delle streghe) e ci offre alcuni personaggi amatissimi, come Nonna Weatherwax, arcigna strega di poche parole, e Tata Ogg, simpatica vecchina con un’etica discutibile. E poi Agnes Nitt, vera protagonista di questo romanzo. Ragazza intelligente e ingombrante, vuole sfuggire alle sue origini provinciali e al suo futuro di strega e rincominciare, diventando una donna un po’ misteriosa, tanto da farsi chiamare Perdita. Ha uno straordinario talento canoro, ma il suo aspetto non le permetterà di stare sotto le luci della ribalta.  

Oltre ad Agnes abbiamo Walter Plinge, il tuttofare del Teatro, un sempliciotto non particolarmente brillante che sotto la penna dell’autore diventa un personaggio sfaccettato e profondo. Poi abbiamo il proprietario del Teatro, un ex-formaggiaio che pensava di trovare una facile attività post-pensione nell’amministrazione dell’Opera, ma che dovrà dibattersi in un numero di situazioni assurde che gli faranno rimpiangere l’investimento. E Christine, la primadonna del Teatro, che parla mettendo punti esclamativi anche alle domande, stupida come una pigna ma con il cuore buono.

In tutta la narrazione possiamo godere non solo del tono ironico a cui Terry Pratchett ci ha abituato, ma anche di una particolare dolcezza nel tratteggiare i numerosi personaggi. E poi il suo ribaltare gli stereotipi per farci riflettere.

La stazza di Agnes, per esempio, ci viene esposta. Ma non le sarà mai di impedimento, non viene mai derisa né viene usata come facile stratagemma per caratterizzare il personaggio. Ma non è che Agnes non si faccia cruccio di questa cosa: si rende conto che il suo peso è qualcosa che la rende diversa.

“Era la mancanza di scelta a bruciare. Nessuno le aveva chiesto, alla nascita, se voleva un carattere meraviglioso o se preferiva, diciamo, un pessimo carattere in una taglia 44.”

Bene: il romanzo l’ho presentato, la disamina l’ho fatta. Manca qualcosa?

Ovviamente mi è piaciuto! È Terry Pratchett!

Lo consiglio a chi ama ridere, a chi piacciono i romanzi umoristici, a chi ama la buona scrittura e a chi vuole ampliare i propri orizzonti nel fantasy. Il Mondo Disco è lì che vi aspetta. 

Qui potete acquistare il libro da BookRepublic, il rivenditore di ebook che personalmente apprezzo maggiormente.

Recensione: Turno di Notte volume 1 di Scaglie di Rumore

A mezz'aria, tenuto per una gamba, diretto dritto dritto verso quelle fauci, Jeff non poteva altro che dimenarsi cercando di colpire l'avversario.

A me piacciono le pazzie, quelle entusiaste pazzie dettate dalla passione. 

E quelli di Agenzia Z, piccola casa editrice completamente indie, sono dei pazzi entusiasti, che per amore della fantascienza un po' pezzotta degli anni '80 e '90 hanno messo in piedi una collana autoprodotta di racconti e racconti lunghi. 

I loro libri, oltre a essere tanto piccoli da stare nella tasca dei jeans (sì anche quelli da donna) sono un inno alla nostalgia. Le copertine sono uno spettacolo e ogni libro è corredato da una carta dei tarocchi corredata. Le storie affondano le loro radici in X-files, in La Zona del Crepuscolo, nei Piccoli Brividi, negli Urania polverosi nascosti nelle edicole al mare.
 
Ma parliamo di Turno di Notte, primo volume di una serie scritta da Scaglie di Rumore. 
Jeff, Carl, Jessica e Sam sono gli addetti del turno di notte di un portale di viaggi interdimensionali. Sono prima di tutto degli sfigati: Jeff è uno stagista eterno, Carl è un androide con precedenti penali, Jessica ha seri problemi di gestione dell'ira e Sam, be'... Sam é una medusa. Straniera per giunta. I turni di notte raramente sono tranquilli, ma quella notte la sfiga dà il meglio di sé, trascinando i nostri protagonisti in una rocambolesca avventura intrisa di budella aliene. 

La storia si presenta grezza e spontanea. Scaglie di Rumore non è un autore navigato e questo a volte si sente durante la lettura. Ma non fa niente. Siamo qui per passare un'oretta lontani dalla realtà, e questo piccolo albo ce lo permette alla grandissima. E ammetto che un paio di colpi di scena mi sono proprio caduti addosso. 

"Amico, che cazzo stai facendo?" sussurò Carl. "Vi salvo il culo, lasciami fare." "Ti licenzierà, lo capisci?!" "Lo capisco, ma qualche lavoretto schifoso lo posso ancora trovare. Voi tre tra precedenti, visti e cose varie siete fottuti se perdete questo lavoro!" 

A chi fosse interessato, i libri di Agenzia Z possono essere acquistati sul loro Big Cartel. Qui invece la loro pagina Facebook, dove trovate tutte le ultime novità.

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