Ricordai l’aria che aveva la prima volta che ci eravamo incontrati: un’aria braccata. L’Orso del principe, ingobbito dagli incubi e dalle ombre. Ma ora la sua schiena era ben eretta, e la fronte, seppure accigliata, era sgombra. L’avevo aiutato. Avevo guarito le cicatrici della sua mente. Gli avevo fatto dimenticare la sua storia. Perché non avrei potuto fare lo stesso con la mia?
Inspirai a fondo, affondai le dita nelle tempie e distrussi i miei stessi ricordi.
Tarisai è cresciuta in isolamento nel selvaggio regno di
Swana, Sua madre, Lady, è una donna potente e temuta, che non le ha mai
dimostrato affetto e che la spedisce nella Città di Oluwan, la capitale dell’Impero
Arit, a competere con altri bambini per entrare a far parte del Concilio del
principe Dayo, l’erede al trono. Undici di loro verranno selezionati per essere
consacrati attraverso il potere del Raggio, che li legherà a vita. Ma Tarisai
nasconde un terribile segreto.
Raybearer, primo tomo di una dilogia, è il romanzo d’esordio
di Jordan Ifueko, autrice californiana di origini nigeriane. Si tratta di un
fantasy che affonda le radici del proprio worldbuilding nel folklore africano. Non
avendo ancora letto il secondo libro (in italiano esce a novembre, sempre per Fazi
Editore) non posso dare un giudizio completo sulla storia. Ma per intanto vi do
qualche impressione.
Cosa mi è piaciuto
Il mondo creato da Ifueko è una ventata di freschezza per il
fantasy moderno, sempre un po’ troppo focalizzato sul folklore mitteleuropeo
(vedi la Bardugo). Ci aveva provato un po’ Il priorato dell’albero delle
arance di Samantha Shannon, dando però un’impressione raffazzonata. Qui invece
si respira proprio un’altra aria, un’aria profumata di gelsomino e frutti di
mango. Si passa per paesaggi diversissimi, dalla savana alle foreste fino ai
territori dove la terra si è spaccata per far uscire dei demoni. Il pantheon di
spiriti e creature fatate presenti nell’opera sono coerenti con la storia e
danno movimento, senza essere banali e con una funzione importante per la storia.
Ah, e la copertina! Che roba troppo bella.
Cosa mi è piaciuto meno
Raga, ho trentasette anni e posso dirlo candidamente: il
fantasy, con il suo viaggio dell’eroe, mi ha un pochetto rotto le scatole. Se a
pagina quaranta già capisco dove andrà a parare la storia (il grande destino
dell’eroe) un po’ mi stufo e tutte le avventure del mondo non potranno distrarmi
dall’idea che sto venendo presa per il naso. Io capisco l’archetipo, il fatto
che si tratti di un’opera prima, capisco il topoi classico che va inserito a
tutti i costi perché è un romanzo Young Adult, capisco tutto. Ma ecco, ormai ho
un’età. Comunque sappiate che c’è un bel #friendstolovers.
A chi lo consiglio?
Agli amanti del fantasy contemporaneo e degli Young Adult, a
chi vuole immergersi in un mondo magico non imperniato sul folklore
anglosassone o mitteleuropeo, a chi piacciono le protagoniste un po’ sempre in
balia degli eventi, agli amanti del #friendstolovers
Ps. L'immagine porta direttamente al sito dell'editore.
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